Archivi categoria: case comune roma

FINALMENTE SI SQUARCIA IL VELO DELL’ATER !!!

LA CORTE DEI CONTI GIA’ DAL LONTANO 1995 AVEVA DENUNCIATO L’ATER DI ROMA A SEGUITO DI NOSTRE DENUNCE,MA POI NULLA E’ ACCADUTO!

E OGGI SI SVEGLIA DI NUOVO, MA INVECE DI INDAGARE SERIAMENTE DI COSA ACCADE ALL’ATER DI ROMA, METTE SOLO VETI, PER CUI LE COSE ANDRANNO SEMPRE PEGGIO!

ALLA CORTE DEI CONTI HO SCRITTO PIU’ VOLTE DENUNCIANDO CERTI ABUSI, MA NULLA E’ ACCADUTO, SPERIAMO CHE ORA ESSENDO CAMBIATA LA MUSICA  SI POSSA FARE FINALMENTE UNA RAPIDA PULIZIA ALL’ATER DI ROMA!!!

MA NONOSTANTE TALE NOTA TUTTO CONTINUO’ COME PRIMA!!!

Ater, addio ai fondi Pnrr: saltano i 200 milioni per riqualificare gli stabili

diAndrea Arzilli

Con 1,6 miliardi di buco, 25mila inquilini morosi, l’organico insufficiente, l’azienda regionale non riesce a bandire gli appalti. Il commissario: «Situazione ingovernabile»

asdgkasd

Case Ater in via Fulcieri Paulucci de Calboli, zona Prati (foto: Claudio Guaitoli)

 

Ascolta l’articolo
4 min
i

NEW

Un buco da un miliardo e 600 milioni di euro tra morosità e cartelle giunte all’Ater dall’Agenzia delle entrate per via dell’Imu non versata al Comune. ( ICI E IMU NON VERSATO COLPA DELLA POLITICA INCOMPETENTE )Sotto organico di circa 200 elementi e con due concorsi sospesi di fatto — il primo anche formalmente per la ricerca del nuovo direttore generale e il secondo, al momento «nel limbo», bandito per assumere 30 nuovi dipendenti — a causa delle ganasce imposte dalla Corte dei Conti sulle spese per il personale. ( LA CORTE DEI CONTI ANZICHE’ METTERE LE GANASCE DOVREBBE INDAGARE PERCHE’ IN QUEL DEBITO A PARTE ICI E IMU NON PAGATO A CAUSA DLL’IDIOZIA POLITICA CI SONO INSERITE MOROSITA’ INESISTENTI CREATE DALL’EX PRESIDENTE MASSA X QUADRARE IL BILANCIO, CHE SONO I FITTI DI TUTTE LE CASE EX INCIS  CHE NON POTEVANO ESSERE MOROSE PERCHE’ TRATTENUTO IL CANONE DIRETTAMENTE DALLO STIPENDIO O PENSIONE ) Con due soli dirigenti nell’organigramma e, tra questi, nessuna figura tecnica in grado di gestire i 200 milioni di appalti finanziati dal Pnrr per riqualificare ed efficientare gli immobili più vetusti. Fondi straordinari che, così, ora rischiano di saltare del tutto.

«Circa 25mila i morosi nella case Ater» (FALSO VANNO TOLTI TUTTI GLI EX INCIS  E ANCHE LE BOLLETTE DEL CANONE CHE CONTINUVANO A INVIARE A CHI AVEVA COMPRATO )

Numeri spaventosi, anche se una parte del miliardo è stata svalutata, e condizioni estreme per l’Ater Roma, azienda regionale proprietaria di quasi 50mila immobili nella Capitale tra periferia e zone di pregio. (ZONE DI PREGIO CON PALAZZI NON DI PRGIO ) E una situazione paradossale che fa dell’azienda un tesoro sotto il profilo patrimoniale ma, al contempo, pure un disastro sotto quello finanziario per via di una morosità da record: «I morosi sono circa 25mila, per cui il nostro credito ammonta a circa un miliardo e cento milioni di euro, virgola più, virgola meno — spiega il commissario Ater, Orazio Campo —. È sicuramente la prima cosa che ho notato quando mi sono insediato, e il dato evidentemente preoccupa. Per questo, prima di tutto, ho preteso che questo credito fosse certificato». ( E HAI PERFETTAMENTE RAGIONE PERCHE’ IN QUEL CREDITO C’E’ DI TUTTO E DI PIU’, IL DEBITO REALE E’ MOLTO MOLTO DIVERSO, BASTA GUARDARE LE LETTERE DI MOROSITA CHE L’ATER INVIA OGNI 5 ANNI A GENTE CHE HA COMPRATO L’ALLOGGIO DA DECENNI )

In corso una call per fare chiarezza sul maxi buco ( ERA ORA FINALMENTE!!!, MA C’E’ VOKLUTO CAMPO, OVVERO LA MELONI)

E infatti, dopo una lunga fase di preparazione dovuta alla ricerca della documentazione necessaria all’analisi del buco, è in corso una call per trovare una società di revisione contabile in grado di fare luce su come i numeri si siano così dilatati e, soprattutto, su quanto Ater possa riuscire a recuperare davvero. Cioè quante quote di quel miliardo siano ancora esigibili: una voce che cambia radicalmente un bilancio dato che, per un’azienda anche pubblica, può determinare la differenza tra la vita e la morte, cioè il crack finanziario. «Prima è necessario fare chiarezza sul credito esigibile per un’operazione di trasparenza e pulizia sotto il profilo del bilancio — ancora Campo —. Poi ci occuperemo di aggredire il credito, ma quello concreto, inutile farlo con un credito che alla fine risulta inesigibile. E anche questa sarà un’attività complessa dato che sono 25mila le morosità». (MA NON TUTTE VERE E POI CI SONO ANCHE QUELLE PRESCRITTE )

A rischio i 200 milioni del Pnrr

Difficile stabilire modi e tempi della manovra di recupero crediti. Un po’ per le cifre spaventose, ma anche e soprattutto per le condizioni in cui Ater si deve muovere: un sistema sempre più fragile che rischia di far sfumare anche la tranche di 200 milioni legata al Pnrr perché l’azienda non solo non ha in organico dirigenti tecnici in grado di gestire fondi e appalti, ma non può nemmeno assumerne a causa del niet a nuovi ritocchi al personale arrivato dalla Regione Lazio dopo il monito della Corte dei Conti, a metà novembre.

«Senza personale tecnico, situazione ingestibile» ( E’VERO!!!! )

 Il bando per la ricerca del nuovo direttore generale, infatti, è stato sospeso con una determina: per ora resta Edmonda Rolli, dg ad interim. E anche il concorso per l’assunzione di trenta dipendenti, varato nel 2020 e presieduto dall’ex commissario straordinario del Comune Francesco Paolo Tronca, è di fatto congelato in attesa di uno stop formale che non dovrebbe tardare a lungo. «Al momento Ater è un’azienda ingessata — ammette il commissario —. Come pianta organica avremmo in teoria 550 dipendenti, in realtà però sono circa 340. E il tema dei dirigenti è fondamentale: dovremmo trattare circa 200 milioni di appalti collegati al Pnrr, più interventi vari, e non c’è in organico un solo dirigente tecnico. Così la situazione diventa ingestibile».

(PERCHE’ CI SONO DIRIGENTI AMMINISTRATIVI VALIDI? )

ERA ORA DI FARE UN PO DI PULIZIAALL’ATER DI ROMA,GRAZIE AL COMMISSARIO!!!!

FINALMENTE IL CORRIERE DELLA SERA SI E’ SVEGLIATO, PERCHE’ TALI COSE ERANO NOTE E STRANOTE, MA SI SA CHE GARBATELLA E’ INTOCCABILE, PERCHE’ MOLTO PROTETTA DA UN NOTO POLITICO!!!

MA FINALMENTE E’ ARRIVATO ROCCA ALLA REGIONE CHE HA NOMINATO UN BEL COMMISSARIO!

PERO’ CARO PRESIDENTE  ROCCA SE AL VALENTE COMMISSARIO NON GLI DAI GLI STRUMENTI, NON CREDO CHE IL COMMISSARIO CAMPO ABBIA POTERI SOPRANNATURALI, OLTRETUTTO E’ CIRCONDATO DA INCAPACI!

PER CUI CARO PRESIDENTE ROCCA DATTI DA FARE CONSENTUI ALL’ATER DI FARE I CONCORSI NECESSARI E ANCHE DI NOMINARE UN VALIDO DIRETTORE, PERCHE’ LASITUAZIONE ATTUALE E’ DISASTROSA!!!

Ater Roma, case popolari riciclate in b&b e affitti brevi. Il caso dell’assegnatario che gestisce l’alloggio da Ibiza

diAndrea Arzilli

Dai controlli è emersa una famiglia con tredici alloggi. E un’assegnataria che chiede la Scia per trasformare la casa popolare in struttura ricettiva

hkasgdKJASDGKSAD

Un complesso di edilizia residenziale

 

Ascolta l’articolo
3 min
i

NEW

C’è Jacopo P., 54 anni, che nonostante sia «fiscalmente nullatenente», ovvero non risulti né all’anagrafe tributaria né a quella dei conti correnti, gestisce in subaffitto abusivo la casa popolare al centro di Garbatella, della quale è assegnatario ma moroso, direttamente da Ibiza, dove abita da una decina di anni. Rintracciato telefonicamente dopo un guasto alle tubazioni dell’appartamento, «suo» ma abitato da altri, è finito nella black-list della Regione come soggetto a cui, oltre a multa e denuncia, va tolta l’assegnazione.

Monteverde, famiglia «gestisce» 13 case

E ancora. A Monteverde nuovo, in via dei Colli Portuensi, Rodolfo B., 61enne assegnatari o di un alloggio Ater, gestiva insieme alla moglie un autentico sistema familiare di scrocco e speculazione sulle spalle del contribuente: con cugini, cognati e affini vari avevano costruito una rete di tredici case popolari che affittavano a seconda delle necessità, dall’affitto breve alla lunga permanenza. Una specie di agenzia occulta, insomma. Ovviamente tutto al nero e naturalmente senza pagare un euro di canone mensile per gli immobili di cui i vari elementi della famiglia erano titolari effettivi.

Prati, alloggio trasformato in b&b

Poi c’è anche chi, dopo averne sfruttato i coni d’ombra, resta impigliato nella rete della burocrazia finendo, suo malgrado, per far emergere una situazione estrema, di certo oltre i limiti della legalità. Come è successo alla signora Paola G., 64enne residente assegnataria di un grande appartamento Ater in zona Prati, tra via Boezio e via Ovidio, nel commettere un «peccato d’ingenuità», ci dice un funzionario dell’azienda regionale piegando il racconto su un’ironia piuttosto amara. Morosa da anni come molti altri in zona, Paola decide di sfruttare al meglio la casa popolare in vista dell’arrivo dei pellegrini per il Giubileo e decide di farne un b&b. Bisogna fare dei lavori per adeguare la struttura e, quindi, anche per non solleticare la curiosità di vicini e passanti, presenta in Comune regolare richiesta di Scia. Che, però, finisce per pesare come un’autodenuncia: il caso balza dal Campidoglio a un pc della Regione che trasferisce il dossier all’Ater per le contromisure del caso.

Caccia ai morosi

Sono alcuni esempi, forse i più estremi, nell’enorme calderone di morosità e irregolarità assortite che determina il maxi buco nei conti dell’Ater, oltre un miliardo sul quale il commissario dell’azienda, Orazio Campo, ha deciso di mettere il naso con l’aiuto di società di revisione dei conti specializzate. Il bando è avviato, entro breve la conclusione. In corsa anche Kpmg e Deloitte, due colossi del settore, per fare chiarezza su quali siano i crediti ancora esigibili e quali, invece, non meritino un’azione di riscossione perché quasi prescritti, magari relativi a una persona deceduta o non rintracciabile. Dopodiché scatterà l’operazione recupero: «Dobbiamo aggredire i crediti che possiamo recuperare, non quelli inesigibili», le parole del commissario prima di ammettere che, «senza dirigenti tecnici in organico», l’azione di riscossione diventa un «grande problema». Cioè: così è dura.

LEGGI 

MA CHI GLIE LE RACCONTA STE ESAGERAZIONI AL CORRIERE?

MA IL CORRIERE LO SA CHE LE ZONE DA LUI INDICATE CI SONO ALLOGGI VENDUTI DA TEMPO E CHE L’ATER NON LI HA CASSATI DALL’ELENCO DEGLI ALLOGGI IN AFFITTO

MA IL CORRIERE LO SA CHE I CONTI ATER  SONO FASULLI, PERCHE’ IN QUEI CONTI CI SONO COSE FALSE!!!

INOLTREL’ATER DI ROMA  SE GLI INQUILINI NON PAGANO HA TUTTI I MEZZI PER FARSI PAGARE PERCHE’ NON LO FA?

PURTROPPO OGGI I GIORNALISTI SI BEVONO TUTTO QUELLO CHE GLI PROPINANO!!!!

E COME MAI IL CORRIERE IMPROVVISAMENTE SI E’ SVEGLIATO?

FORSE PERCHE’ ‘E’ ROCCA?

PERCHE’ FINO A IERI SE GLI DENUNCIAVI COSE GRAVI NON SCRIVEVA MAI!

IL CORRIERE COME MAI NON SCRISSE NULLA SU CERTI CONTRATTI ILLEGITTIMI FATTI A GARBATELLA, FORSE PERCHE’ ERANO AMICI DEGLI AMICI?

Ater Roma, metà degli inquilini non paga l’affitto: il record a Prati e Garbatella

diAndrea Arzilli

Morosità elevata anche in altre zone di pregio come San Saba, Monteverde, Cassia, Flaminio (Valle Giulia-Villaggio Olimpico), Nomentano (piazza Bologna)

Ater, metà  inquilini  non paga l’affitto: record a Prati e Garbatella

iI complesso Ater di via Ferrati alla Garbatella (foto Cecilia Fabiano/LaPresse)

Ascolta l’articolo
4 min
i

NEW

Una casa Ater su due è occupata da un moroso, con «tassi elevati di evasione a Garbatella e Prati». Il dato, confermato al Corriere dall’azienda regionale, fa impressione se accostato, per esempio, ai numeri della mega lista d’attesa per l’alloggio popolare: oltre 16 mila persone aspettano il proprio turno, la maggior parte (diecimila) da anni.

Morosità a San Saba e Monteverde

Dà il quadro, insomma, di una situazione allarmante e totalmente fuori controllo sui 50mila alloggi popolari di proprietà della Regione nella Capitale, molti dei quali piazzati in zone di pregio come «San SabaMonteverde, Cassia tra la Giustiniana e Tomba di Nerone, Flaminio tra Valle Giulia e Villaggio Olimpico, Nomentano tra piazza Bologna e piazzale delle Province», ci racconta un funzionario Ater prima di svelarci le zone dove si evade di più: «Garbatella e Prati», appunto.

Ater in condizioni estreme

Una china difficile da risalire, soprattutto in relazione alle condizioni estreme in cui Ater, non a caso commissariata da novembre 2022, è costretta a operare: un miliardo e 600 milioni di buco tra morosità di varia natura (per quella incolpevole ci sono fondi del governo a compensazione) e cartelle Imu mai pagate al Comune, con un’ultima tranche da 120 milioni (sotto forma di avviso, non ancora di cartella dell’Agenzia delle entrate) che l’azienda non sa di preciso se e come saldare anche perché, in organico, non ha più dirigenti tecnici in grado di assolvere al compito.

Norme «complici» dei furbetti

Ma il 50 per cento di morosità — vale a dire circa la metà degli alloggi Ater occupati (tra 20 e 25 mila) tra abusivi e assegnatari che non versano alcun canone d’affitto — racconta però anche di un altro quadro, quello normativo, che non riesce più a essere impermeabile alle furberie di soggetti che ormai studiano le carte insieme agli avvocati per eludere, se non proprio ignorare, la legge.

Nuova legge per stringere le maglie

E infatti è anche su questo che la Regione, su impulso diretto del governatore Francesco Rocca e con il lavoro dell’assessore alla Casa Pasquale Ciacciarelli, sta insistendo nello studio di una nuova normativa, che per il momento è sotto forma di bozza: oltre al criterio delle assegnazioni che, in futuro, la Regione vorrebbe gestire senza dover per forza coinvolgere il Campidoglio, sulla Colombo si lavora a stringere maglie che – e l’attualità lo mette nero su bianco – o sono troppo larghe oppure lasciano troppo margine alle interpretazioni più creative.

«Pochissime dichiarazioni dei redditi»

Per esempio allo studio c’è un meccanismo che consenta alla Regione di monitorare l’assegnazione nel corso del tempo incrociando il proprio database con quelli di Ater e Agenzia delle entrate. A oggi, infatti, per mantenere l’alloggio popolare è richiesto ogni due anni di inviare all’azienda regionale una dichiarazione dello stato reddito-patrimoniale che attesti se si ha ancora titolo (o meno) ad abitare in un appartamento ad affitto calmierato, tipo 7,50 euro al mese. Di queste dichiarazioni, però, ne arrivano pochissime, «meno del 10 per cento rispetto alle case», ci racconta il funzionario. E Ater, con enormi problemi finanziari e di organico che la condannano «all’ingestibilità», da definizione del commissario Orazio Campo, fa grande fatica a far partire gli accertamenti.

Le «separazioni fittizie»

Un altro escamotage di cui si cerca l’antidoto è quello delle «separazioni fittizie» che permettono all’assegnatario di restare tale nella casa popolare anche se nel nucleo familiare si dichiarano redditi elevati e proprietà. Al momento la legge dice in sostanza che, se il coniuge del titolare ha intestati beni o percepisce un bello stipendio, la coppia ha sei mesi per chiarire la situazione. Dopodiché o entrambi liberano la casa oppure deve andarsene chi ha la dichiarazione dei redditi «pesante». Che infatti prende la residenza altrove, spesso in modo solo virtuale, in modo da conservare lo status di assegnatario del coniuge. Insomma, un autentico divorzio all’italiana.

Ater, sfida Regione-Comune per gestire 50mila case (L’APPETITO VIEN MANGIANDO)

L’INCAPACITA’ POLITICA HA CREATO TUTTO CIO’ OPPURE IL MALAFFARE DELLA POLITICA SULLE CASE POPOLARI CHE E’ SEMPRE STATO GESTITO DALLA SINISTRA!
INFATTI NON SI COMPRENDE IL MOTIVO PER CUI CON L’ENTRATA DELL’ICI LA REGIONE LAZIO NON ABBIA FATTO IMMEDIATAMENTE UNA LEGGE PER DARE LA NUDA PROPRIETA’ DEGLI ALLOGGI ATER AI COMUNI E DANDO LA GESTIONE ALL’ATER DI TUTTE LE CASE POPOLARI COMPRESE QUELLE DEL COMUNE, COME HANNO FATTO LE REGIONI INTELLIGENTI POLITICAMENTE!!!!

CAPIRAI L’INGORDIGIA DEL COMUNE E’ BEN NOTA SPECIALMENTE ORA!
MA SPERO E MI AUGURO CHE ROCCA FACCIA LA LEGGE GIUSTA E INTELLIGENTE!!!

Ater, sfida Regione-Comune per gestire 50mila case

diAndrea Arzilli

Entrambi gli enti puntano ad avere il controllo totale del patrimonio immobiliare dell’azienda regionale: una storia di burocrazia, finanza e politica

dasfdf

Un palazzo dell’Ater in corso Trieste (foto: Benvegnù/Guaitoli/Leone)

 

Ascolta l’articolo
3 min
i

NEW

Quella delle case Ater con affaccio sulle elezioni è una storia che mette insieme burocrazia, finanza e politica in un intreccio di interessi tra amministrazioni: la dem in Campidoglio e quella di centrodestra sulla Colombo. In palio c’è il consenso. E il mezzo per accaparrarselo è l’enorme patrimonio immobiliare dell’Ater, circa 50mila tra case e appartamenti — in tutta la città: anche in zone di pregio come Prati, Centro e Garbatella — al centro di una battaglia che si combatte con carte bollate e ribaltoni legislativi allo studio di tecnici e avvocati.

Il debito da mezzo miliardo legato all’Imu

Con ordine. Del buco da oltre un miliardo e mezzo, circa un terzo è determinato dall’Imu non versata al Campidoglio perché, con tanta morosità, Ater negli anni non ha avuto la liquidità per pagare la tassa che le tocca in quanto proprietaria degli immobili: per il fisco capitolino le abitazioni sono tutte seconde case, quindi trattate con l’aliquota massima anche se il canone d’affitto, per altro molto spesso non pagato, parte da 7,50 euro al mese.

Il nuovo avviso del Campidoglio: 120 milioni del 2017

Per ora l’azienda regionale è riuscita a rottamare una delle cartelle arrivate dall’Agenzia delle entrate, quella relativa al 2016, e la rateazione è in corso. Poi, però, un mese fa è arrivato un altro avviso dal Campidoglio che, entro breve, può trasformarsi anch’esso in nuova cartella: «Ater deve 120 milioni relativi al 2017». All’appello, per il momento, mancano altri sei anni di conti non saldati che, in teoria, possono far lievitare il debito fino a 700 milioni. E, con questo incedere, sicuramente andrà così se non succederà qualcosa a cambiare scenario.

La battaglia con vista sulle elezioni

Cosa? Al di là dei rapporti istituzionalmente sereni tra sindaco Roberto Gualtieri e governatore Francesco Rocca, entrati in collisione finora solo sul Teatro di Roma, entrambi gli enti si preparano alla battaglia: la Regione sta mettendo a punto una legge che, al contrario di quella attuale, le consenta di gestire il proprio patrimonio senza doverlo affidare al Comune per le assegnazioni; e il Campidoglio, viste le criticità di Ater — crescenti anche a causa delle cartelle Imu —, chiede che gli venga trasferito tutto il parco immobiliare regionale in modo che «trovi soluzione anche il tema dell’Imu da corrispondere annualmente», dice l’autore della proposta, il consigliere dem in Regione Massimiliano Valeriani. «Vogliono il patrimonio Ater perché hanno finito i loro alloggi — spiega un tecnico della Regione — e per fare le assegnazioni dovrebbero prima sgomberare». Il che, in odore di elezioni Europee, sarebbe davvero troppo impopolare.

MA NE RACCONTANO DE CAVOLATE PER GIUSTIFICARE LA LORO INCOMPETENZA!!!

RISPONDO A TALE ARTICOLO: YURI TROMBETTI FINO A IERI E NON SO SE LO E’ ANCORA ERA IL RESPONSABILE DEL PD PER LA CASA , PER CUI CI DOVREBBE DIRE FINO A OGGI COSA HA FATTO PER MIGLIORARE LA SITUAZIONE?

IL DOTT.FOLLEGA FAREBBE PIU’ BELLA FIGURA A TACERE PERCHE’ LUI PER ANNI E’ STATO IL RSPONSABILE DEI CONDOMINI E LO E’ ANCORA!

I PROPRIETARI SE SI INFORMASSERO BENE SI POTREBBERO METTERE I TERMOSIFONI AUTONOMI E NON GLI SERVE NESSUNA AUTORIZZAZIONE !

IL SUPER BONUS E’ STATO SOLO UNA TRUFFA VERGOGNOSA!!!

FORZA ITALIA APRE BOCCA E GLI DA FIATO PERCHE’ ATER E’ INDIFENDIBILE, MA EVIDENTEMENTE COSTORO NON CONOSCONO IL MARCIO CHE C’E’ ALL’ATER GRAZIE ALLA GIUNTA ZINGARETTI E NON SOLO!!!

INOLTRE IL CASINO DEI DEBITI DELL’ATER SI DOVREBBE INDAGARE A FONDO PERCHE’ NON SONO VERITIERI!!!!

POPOLO SVEGLIATE!!!!!

"Ater ha un debito e non fa approvare i bilanci". A Monteverde i lotti ex popolari abbandonati al gelo e al degrado
ROMATODAY.IT
“Ater ha un debito e non fa approvare i bilanci”. A Monteverde i lotti ex popolari abbandonati al gelo e al degrado
Gli inquilini e i proprietari (al freddo da novembre) accusano l’azienda di non occuparsi della manutenzione nonostante sia proprietaria della metà degli alloggi. In 150 si sono affidati a un avvocato: “Se non si risolve in poche settimane, finiamo in tribunale”
Mi piace

 

Commenta
Condividi

MA STO POPOLO SE DARA’ MAI UNA SVEGLIATA?

QUANDO LA SINISTRA FACOCITA L’ILLEGALITA’ POI QUESTO ACCADE!!!

DARE LA RESPONSABILITA’ DI TUTTO CIO’ A VOCI MI FA SOLO RIDERE, CHI E’ CHE HA CONSENTITO LE OCCUPAZIONI?

SONO GLI STESSI CHE POI FANNO DELIBERE PER TUTELARLI!

POPOLO DATTE NA SVEGLIATA!!!!

Laurentino 38, dopo lo sgombero degli occupanti scatta l’aggressione all’ex assessore Alberto Voci

Tensione nel quartiere popolare del IX municipio, dove un progetto di riqualificazione di Ater sta trovando la ferma opposizione dei centri sociali

Gli striscioni comparsi sul quinto ponte di Laurentino 38 a settembre 2023

Si fa sempre più pesante l’aria al Laurentino 38, quartiere di lotti popolari a Roma sud. Nella prima serata di giovedì 1 febbraio un gruppo di persone si è diretto verso l’abitazione di Alberto Voci, ex assessore del IX municipio e dipendente della Regione Lazio, tra i più attivi a tutela degli inquilini Ater e promotore del progetto di riqualificazione dei ponti di via Ignazio Silone. Il portone del condominio è stato forzato e sono iniziate urla e minacce nei confronti di Voci e della sua famiglia.

Aggressione all’ex assessore Alberto Voci

L’episodio si è verificato dopo un sit-in di protesta organizzato da alcuni inquilini e centri sociali, di fronte alla sede del IX municipio in largo Peter Benenson. La protesta era stata convocata dal centro sociale che si trova nel sesto ponte del Laurentino 38, condivisa dalla Rete Autodifesa contro gli sfratti e aveva visto la partecipazione di una cinquantina di persone. A scatenare l’agitazione degli attivisti, lo sgombero avvenuto nella mattinata di giovedì al quinto ponte, per opera della Polizia Locale di Roma Capitale. Due nuclei di occupanti, composti prevalentemente da donne, sono stati fatti uscire da tre alloggi non ancora rientrati in possesso di Ater, all’interno di quello che da mesi è ormai un vero e proprio cantiere per la demolizione e ristrutturazione del plesso.

Cosa è successo al Laurentino

Secondo quanto raccontato a RomaToday, il gruppo di aggressori si sarebbe staccato dalla manifestazione in largo Benenson, avrebbe forzato e rotto il portone dell’abitazione di Voci – che nel 2013 è stato assessore al Territorio, alla rigenerazione urbana e mobilità della giunta Santoro – salendo le scale e urlando insulti e minacce nei suoi confronti e in quelli della moglie, presente in casa al momento del blitz. Momenti di paura, che per fortuna non sono scaturiti in aggressioni fisiche e ulteriori danni.

Politica e Ater nel mirino

Voci, che negli anni è stato membro del comitato di quartiere e presidente dell’associazione Laurentum, è da tempo nel mirino di coloro i quali sono apertamente contrari al progetto di riqualificazione dei ponti del Laurentino 38, oggi Laurentino Fonte Ostiense, poiché tra i più accesi sostenitori dell’opera. Una rigenerazione urbana finanziata dalla Regione Lazio e condotta da Ater, proprietaria degli immobili, che punta a creare nuovi alloggi popolari e spazi di aggregazione e che da sei mesi era ferma a causa di questioni amministrative. Ma anche per la presenza di nuclei occupanti, che sono stati sgomberati dopo la firma di un decreto di rilascio da parte della direzione generale di Ater. A settembre 2023, proprio sul quinto ponte, sono comparse delle lenzuola con scritte contro diversi esponenti politici del territorio (tra questi i consiglieri Simone Sordini e Manuel Gagliardi) e Ater.

La solidarietà del Pd

Trasversale la solidarietà a Voci, arrivata nelle ore successive all’aggressione. Enzo Foschi, segretario del Pd Roma, ha espresso “solidarietà ad Alberto e alla sua famiglia, bersaglio di insulti, minacce e gesti irripetibili. Non è più tollerabile subire questi atti vergonosi per chi si impegna attivamente sul territorio, mi auguro vengano individuati presto i responsabili”. Si unisce anche il consigliere capitolino e presidente della commissione patrimonio, Yuri Trombetti: “Vergognosa l’aggressione subita. Alberto in questi anni si è speso per la riqualificazione del Laurentino 38 – dichiara -. Lo sgombero di giovedì, che prevede assistenza alloggiativa per le famiglie, precede il cantiere che realizzerà 48 nuove case popolari. Incomprensibile e inaccettabile quanto accaduto”.  “Il Circolo Pd Laurentino condonna con forza questa grave intimidazione e manifesta tutta la sua solidarietà ad Alberto Voci. L’episodio non può lasciarci indifferenti soprattutto se è rivolto a chi combatte per il riscatto e per la rigenerazione  delle periferie. Chi strumentalizza la sacrosanta lotta per il diritto alla casa pensando di poter tenere sotto scacco un intero quartiere ed agendo in modo violento non potrà mai essere giustificato“.

Di Salvo (IX mun): “Manifestazioni pacifiche ok, altro è intimidire”

“Gli uffici del municipio hanno lavorato fianco a fianco con Ater per mesi per trovare soluzioni per tutte le persone che abitavano li – premette la minisindaca del IX, Titti Di Salvo -. Regolarmente o abusivamente. Fino alla mattinata di ieri (1 febbraio, ndr) in cui i nostri uffici hanno invitato inutilmente le persone ancora presenti sul ponte a recarsi presso la nostra sede. Subito dopo è stata convocata una manifestazione di protesta  davanti al municipio. E le manifestazioni pacifiche vanno sempre bene. Altro è intimidire e minacciare una persona sotto casa sua. Ad Alberto e alla sua famiglia la nostra più totale solidarietà”.

Il centro-destra: “Vero e proprio squadrismo”

Anche da destra e dal centro, parole di vicinanza all’ex assessore: “Le reazioni dei centri sociali allo sgombero portato avanti da Ater sul Quinto Ponte di Viale Ignazio Silone sono a dir poco vergognose – le parole di Laura Corrotti, consigliera regionale di FdI e presidente della commissione urbanistica, politiche abitative e rifiuti -. È inaccettabile infatti l’atteggiamento di un gruppo di manifestanti che si è recato sotto l’abitazione di Alberto Voci minacciando e insultando lui e la sua famiglia. Si trattava di uno sgombero necessario per far proseguire i cantieri per la costruzione di nuovi alloggi popolari ma c’è ancora chi pensa di essere padrone del territorio e sentirsi libero di attaccare chi difende invece il quartiere. Tutta la mia solidarietà”. Si aggiunge Marco Di Stefano di Noi Moderati-Forza Italia: “A lui e la sua famiglia tutta la mia solidarietà. Quelli che si sono verificati sotto casa e nel portone dell’abitazione di Alberto Voci sono atti di vero e proprio squadrismo. Indignazione e ferma condanna verso chi usa metodi violenti e intimidatori per tutelare i loro abusivi privilegi”. Dal gruppo di Fratelli d’Italia del IX municipio, insieme al senatore Andrea De Priamo “totale solidarietà”. Per Simone Sordini, Massimiliano De Juliis, Gino Alleori e Laura Pasetti “Voci è una persona da sempre in prima fila sul territorio e sempre aperto al confronto. La riqualificazione non deve e non può essere ostacolata”.

 

 

CARO ROCCA, MA L’ATER DI ROMA DEVE MORIRE O RISORGERE?

DC_n.10_del_30.01.2024

CON TALE ATTO, GIUSTAMENTE IL COMMISSARIO DELL’ATER DI ROMA, HA VOLUTO METTERE UNA PIETRA TOMBALE SU UNA SITUAZIONE PERICOLOSA E NON PIU’ GESTIBILE!

INFATTI L’ARCH.ORAZIO CAMPO, PERSONA GENTILE E DISPONIBILE, SI E’ TROVATO IN UNA SITUAZIONE KAFKIANA, A DIR POCO!

UN COMMISSARIO NOMINATO IL 14 LUGLIO 2023, CHE TROVA UNA SIMILE SITUAZIONE DISASTROSA ,CERCA DI RIMETTERLA IN SESTO, MA NON SI PUO’!!!

UN’AZIENDA RIMASTA CON MENO DI 300 DIPENDENTI DAI 500 , PURTROPPO L’EX DIRETTORE INVECE DI INDIRE CONCORSI PREFERI FARE UN FAVORE A QUALCUNO, FACENDO UN ACCORDO CON UN COOPERATIVA DI SX CHE SI OCCUPAVA DI SANITA’ E CHE NON E’ IN GRADO DI LAVORARE COME SI DEVE.

IL NUOVO COMMISSARIO TROVATOSI SENZA PERSONALE, MA SOPRATTUTTO SENZA CLASSE DIRIGENTE HA CERCATO DI FARE DEI CONCORSI, MA LA REGIONE DOVE C’E’ UNA MASSA D’INCOMPETENTI GLIE LI HA BLOCCATI!!!

E VERIFICANDO CHE NON C’E’ STATO VERSO DI MIGLIORARE LA SITUAZIONE HA BLOCCATO ANCHE LA NOMINA DEL DIRETTORE, PERCHE’ SE E’ UNA QUESTIONE ECONOMICA, VISTO CHE IL CAPO AVVOCATURA STA SVOLGENDO LE FUNZIIONI DI DIRETTORE, SE L’OBIETIVO E’ IL RISPARMIO, GIUSTAMENTE HA ANNULLATO ANCHE TALE NOMINA!

LA VERITA’ DRAMMATICA E’ CHE L’ATER DI ROMA FA GOLA A MOLTI, PERCHE’ E’ STATO UN POZZO DI SAN PATRIZIO PER UNA CERTA SINISTRA E PER IL PD!!!

MA IL PRESIDENTE ROCCA QUANDO DECIDE DI OCCUPARSI DELL’ATER DI ROMA???

ANCHE PERCHE’ L’ASSESSORE ALLA CASA CHE HA NOMINATO, NON SI OCCUPA DELLA CASA ,PERCHE’ EVIDENTEMENTE E’ PIU’ INTERESATO ALLA DELEGA ALL’URBANISTICA E ALLE POLITICHE DEL MARE, MA SOPRATTUTTO A FROSINONE!!!!

ALLORA CARO PRESIDENTE ROCCA, CREDO SIA ORA CHE TU METTA LE MANI SULL’ATER DI ROMA, PER RIPRISTINARE LEGALITA’ E TRASPARENZA!!!!

E SOPRATTUTTO ANNULLARE TUTTE LE MODIFICHE DI MERDA  FATTE ALLA  LEGGE REGIONALE 27/06 FATTE E VOLUTE DA VALERIANI, ZINGARTETTI, PATANE’ E TROMBETTI, A TALE SCHIFO AGGIUNGERE L’ALTRA INDECENZA DELLE DELIBERE REGIONALI VOLUTE DALL’ALLORA VICE PRESIDENTE, DELIBERE CHE PRIVILEGGIANO I MESTIERANTI DELLE OCCUPAZIONI, MORTIFICANDO CHI E’ IN LISTA DI ATTESA, COME STA FACENDO ANCHE IL SINDACO DI ROMA CON LA COMPLICITA’ DELL’ASSESSORE E DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE, QUESTE SONO LE SCHIFEZZE FATTE DA COLORO CHE SI DICONO DI SX!!!

CARO PRESIDENTE, VOGLIAMO RIPULIRE ROMA DA TALE MARCIUME???

AI PRESUNTUOSI DI ULTIMA GENERAZIONE e imparate!!!

Alla cassa di un supermercato una signora anziana sceglie un sacchetto di plastica per metterci i suoi acquisti.

La cassiera la rimprovera di non adeguarsi all’ecologia e le dice: “ Purtroppo la sua generazione non comprende il movimento ecologista.

Noi giovani stiamo pagando per la vecchia generazione che ha sprecato tutte le risorse!

” La vecchietta si scusa con la cassiera e spiega: “Mi dispiace, non c’era nessun movimento ecologista al mio tempo.

” Mentre lei lascia la cassa, affranta, la cassiera aggiunge: ” Sono state le persone come voi che hanno rovinato tutte le risorse a nostre spese.

È vero, non si faceva assolutamente caso alla protezione dell’ambiente nel vostro tempo.”

Allora, un po’ arrabbiata, la vecchia signora fa osservare che all’epoca restituivano le bottiglie di vetro registrate al negozio.

Il negozio le rimandava in fabbrica per essere lavate, sterilizzate e utilizzate nuovamente: le bottiglie erano riciclate.

La carta e i sacchetti di carta si usavano più volte e quando erano ormai inutilizzabili si usavano per accendere il fuoco.

Non c’era il “residuo” e l’umido si dava da mangiare agli animali.

Ma non conoscevano il movimento ecologista.

E poi aggiunge: “Ai miei tempi salivamo le scale a piedi: non avevamo le scale mobili e c’erano solo pochi ascensori.

Non si usava l’auto ogni volta che bisognava muoversi di due strade: camminavamo fino al negozio all’angolo.

Ma, è vero, noi non conoscevamo il movimento ecologista.

Non si conoscevano i pannolini usa e getta: si lavavano i pannolini dei neonati.

Facevamo asciugare i vestiti fuori su una corda.

Avevamo una sveglia che caricavamo la sera.

In cucina, ci si attivava per preparare i pasti; non si disponeva degli aggeggi elettrici specializzati per cucinare senza sforzi e che però mangiano tutti i kwatt che Enel produce.

Quando si imballavano degli elementi fragili da inviare per posta, si usava come imbottitura della carta da giornale o dell’ovatta, in scatole già usate, non bolle di polistirolo o di plastica.

Non avevamo i tosa erba a benzina o i trattori: si usava l’olio di gomito per falciare il prato.

Lavoravamo fisicamente, non avevamo bisogno di andare in una palestra per correre sul tapis roulant che funzionano con l’elettricità.

Ma, è vero, noi non conoscevamo il movimento ecologista.

Bevevamo l’acqua alla fontana quando avevamo sete.

Non avevamo tazze o bottiglie di plastica da gettare.

Si riempivano le penne d’inchiostro invece di comprare una nuova penna ogni volta.

Rimpiazzavamo le lame di rasoio invece di gettare il rasoio intero dopo alcuni usi.

Ma, è vero, noi non conoscevamo il movimento ecologista.

Le persone prendevano il bus o il treno e i bambini si recavano a scuola in bicicletta o a piedi invece di usare la macchina di famiglia con la mamma come un servizio di taxi 24 h su 24.

I bambini tenevano lo stesso astuccio per diversi anni, i quaderni continuavano da un anno all’altro, le matite, le gomme , i temperamatite e gli altri accessori duravano fintanto che potevano, non un astuccio tutti gli anni e dei quaderni nuovi gettati a fine giugno, così come matite e gomme con uno slogan diverso ad ogni occasione.

Ma, è vero, noi non conoscevamo il movimento ecologista!

C’era solo una presa di corrente per stanza e non una serie multi presa per alimentare tutta la panoplia degli accessori elettrici indispensabili ai giovani di oggi.

Allora non farmi incazzare col tuo movimento ecologista !

Ci lamentiamo solo di non aver avuto abbastanza presto la pillola, per evitare di generare giovani idioti come voi, che si immaginano di aver inventato tutto, a cominciare dal lavoro.

Giovani che non sanno scrivere 10 righe senza fare 20 errori di ortografia, che non hanno mai aperto un libro oltre che dei fumetti, che non sanno chi abbia composto il bolero di Ravel…( che pensano sia un grande sarto), che non sanno dove passa il Danubio quando proponi loro la scelta tra Vienna e Atene, ecc. Ma che credono comunque di poter dare lezioni agli altri, dall’alto della loro ignoranza!

CHE DIO FULMINI CHI HA TIRATO TALE PEDARDO E CI MANDI UN SINDACO CON LE PALLE!!!

QUESTO MERAVIGLIOSO GOLDEN RETRIEVER NON C’E’ PIU’ AVEVA SOLO 6 ANNI ERA USCITO A FARE I BISOGNI CON IL SUO PADRONE E MENTRE RIENTRAVA IN CASA DAVANTI AL PORTONE UN DELINQUENTE IMBECILLE DAL PALAZZO DI 7 PIANI HA TIRATO UN PETARDO CHE GLI E’ ESPLOSO DAVANTI!

IL CANEI PER LA PAURA E’ SALTATO IN BRACCIO AL PADRONE, RENDETEVI CONTO UN CANE COSI GROSSO CHE SALTA IN BRACCIO AL PADRONE, CON IL RISCHIO DI FARLO CADERE.

IL PADRONE IMPAURITO ANCHE LUI CON IL CANE IN BRACCIO E’ CORSO ALL’ASCENSORE PER ANDARE A CASA.

IL CANE APPENA A CASA SI E’ MESSO SOTTO IL TAVOLO, DOPO UN PO IL PADRONE E’ ANDATO A VEDERLO E NON GLI RISPONDEVA E SUBITO LO HA PORTATO AL P.S.VETERINARIO, MA PURTROPPO NON C’E’ STATO NULLA DA FARE PERCHE’ ERA MORTO D’INFARTO!!!

POTETE IMMAGINARE IL DRAMMA E IL DOLORE DI QUESTO RAGAZZO E TUTTO CIO’ PER L’IGNORANZA E INCOMPETENZA DEL SINDACO DI ROMA CHE NON CONOSCE EVIDENTEMENTE ROMA E I ROMANI E CHE HA FATTO UNA DIRETTIVA DI MERDA, OLTRETUTTO NON CONTROLLANDO CHE VENISSE RISPETTATA!

PURTROPPO IL PEGGIO NON E’ MAI MORTO E TALE SINDACO C’E’ LO  CONFERMA APPIENO!!!!

L’ATER DI ROMA,COMPLETAMENTE ALLO SBANDIO SENZA PIU’ DIRIGENTI E FUNZIONARI INCOMPETENTI!!!

RIMANGO VERAMENTE INORRIDITA DI CIO’ CHEACCADE IN REGIONE E MI VIENE IL DUBBIO CHE LA REGIONE LAZIO SIA GOVERNATA DA COSTORO!!!

 

PERCHE’ ALTRIMENTI NON CAPISCO IL MOTIVO PER CUI L’ATER DI ROMA DOVE IL NUOVO PRESIDENTE SI E’ INSEDIATO IL 31 LUGLIO 2023 DA BEN 6 MESI STIA ANCORA IN QUESTE CONDIZIONI SENZA DIRIGENTI, CON FUNZIONARI FACENTI FUNZIONI INCAPACI E IN COMPETENTI E SOPRATTUTTO CON UN ORGANICO RIDOTTO AL MINIMO, DOVE LA GRAN PARTE SONO RIMASTI FEDELI SERVITORI DI UNA CERTA SX, DICO CERTA PERCHE’ LA SX VERA E’ MORTA CON BERLINGUER!!!

CARO PRESIDENTE ROCCA, CHE COSA HAI DECISO DI FARE DELLE ATER IN PARTICOLARE DI QUELLA DI ROMA CHE ORMAI E’ PRECIPITATA NELLA FOGNA!

CHE COSA ASPETTI AD AUTORIZZARE I CONCORSI?

MA SOPRATTUTTO CHE ASPETTI A NOMINARE IL DIRETTORE E IL C.D.A?

SE NON LO HAI CAPITO GLIE LO SPIEGO MEGLIO CHE SENSO HA AVUTO NOMINARE IL PRESIDENTE SE POI NON LO SI METTE IN CONDIZIONI DI LAVORARE COME SI DEVE?

QUALI SONO GLI IMPEDIMENTI PER FARE CIO’ CHE SERVE?

PERCHE’ LA REGIONE BLOCCA I CONCORSI URGENTI E NECESSARI?

OLTRETUTTO ANCHE LEI HA COLLABORATO  A SVUOTARE L’ATER FACENDO STARE NEL SUO GABINETTO 4 DIPENDENTI DELL’ATER DI ROMA, CAPISCO CHE CE LI HAI TROVATI, PERCHE’ FORSE QUALCUNO LI HA VOLUTI PREMIARE PER I SERVIZI RESI A UNA CERTA SX?

MA TU CARO PRESIDENTE SEI DI DX O SBAGLIO?

A ME SINCERAMENTE MI INTERESSA SOLO UNA COSA CHE L’ATER DI ROMA DIVENTI FINALMENTE UNA COSA SERIA, DOVE I FUNZIONARI E IMPIEGATI DEBBONO RISPONDERE ALLE REGOLE E ALLE LEGGI, SENZA PARTICOLARI FAVORITISMI E SOPRATTUTTO CI SIA TRASPARENZA E LEGALITA’ CHE PURTROPPO MANCA!

VORREI SAPERE QUALI SIANO I CRITERI  PER GLI SGOMBERI E CHI LI DECIDE!

VORREI SAPERE QUALI SONO I CRITERI DELLA VENDITA DEGLI ALLOGGI E CHI LI DECIDE!

VORREI SAPERE SOPRATTUTTO CHE COSA ASPETTA A RIPRISTINARE IL PRINCIPIO DELL’ART.3 DELLA COSTITUZIONE, IN TEMA DI VENDITA ALLOGGI, OVVERO ELIMINARE DEFINITIVAMENTE TUTTE LE MODIFICHE APPORTATE ALLA LEGGE 27 DEL 2006 FATTE IN QUESTI DISGRAZIATI 10 ANNI DI GOVERNO ZINGARETTI E SOPRATTUTTOL’ART.48 BIS PERCHE’ LE CASE POPOLARI NON SONO DI ELEVATO PREGIO!!!

ASPETTO UNA SUA RISPOSTA CARO PRESIDENTE ANCHE PERCHE’ UNO CHE HA GESTITO LA CROCE ROSSA ED E’ ANCHE UN AVVOCATO HA TUTTI GLI ELEMENTI PER RIPULIRE TALE FOGNA!!!

FACCIA STO MIRACOLO LA PREGO E SOPRATTUTTO ELIMINI TUTTE LE DELIBERE VERGOGNOSE FATTE DA SMERIGLIO, VALERIANI E ZINGARETTI, CHE DANNO CASA  AGLI OCCUPANTI ABUSIVI DI PROFESSIONE RISTRUTTURANDOGLI I PALAZZI OCCUPATI CON I SOLDI DEL PNRR, COME STA FACENDO IL SINDACO DI ROMA GUALTIERI FREGANDOSENE DI CHI E’ IN LISTA DI ATTESA DA DECENNI!!!

VOGLIAMO LEGALITA’ E TRASPARENZA SUBITO!!!